STANCHEZZA DA CAUSE ORGANICHE (Pagina 1 di 3)
CONDIZIONI ORGANICHE DI STANCHEZZA CHE DOVREBBERO ESSERE INDIVIDUATE CON UNA VISITA MEDICA E CON GLI ESAMI STANDARD
Quando ci si reca dal medico e ci si lamenta di essere stanchi, il medico chiede una descrizione dettagliata del problema, fa un esame clinico e ordina una serie di testi di laboratorio. Questi test quasi sempre includono un conteggio dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine e una serie di esami che si possono chiamare SMAC, abbreviazione del nome di una macchina che esegue molti test con un singolo prelievo di sangue. Spesso, ma non sempre , il medico richiede anche la VES, un test del sangue per la tiroide, l’analisi delle urine, l’RX torace, un elettrocardiogramma e una valutazione della funzionalità respiratoria.
Gli esami di laboratorio danno una quantità straordinaria di informazioni sui vari organi del corpo. La stanchezza organica dà luogo solitamente a risultati alterati in uno o più di questi test, anche se va subito detto che certe piccole anormalità possono non avere importanza pratica. Di norma il medico fa ripetere gli esami per ricontrollare gli esiti o per verificare un eventuale errore di laboratorio. Purtroppo questi esami di base non rivelano alcune cause organiche di stanchezza; anche le malattie che questi test solitamente scoprono possono non essere riconosciute in determinate circostanze. Pertanto non si deve concludere che tutto va bene dal punto di vista organico se i test sono nella norma. Ad esempio una tiroide iperfunzionante può non causare le solite alterazioni dei test standard T3, T4 E TSH.
Le più comuni cause organiche di stanchezza che si evidenziano con un esame medico e con i test di laboratorio sono anemia, infezioni, malattie del fegato, malattie del rene, disordini della tiroide, diabete, anormalità del metabolismo dei minerali e acido base, certi tumori e molte malattie del cuore e del polmone.
CONDIZIONI ORGANICHE CHE POSSONO NON ESSERE EVIDENZIATE DAI TEST STANDARD
Tra le diverse malattie non facilmente identificabili con i test clinici normali, vi sono quelle che hanno a che fare con il sistema endocrino.
Una deficienza della ghiandola cortico-surrenalica, , la malattia di Addison, è rara ma importante causa di stanchezza cronica. Molti casi iniziali di questa malattia sono erroneamente diagnosticati come psicologici. Uno degli elementi chiave per sospettare una inadeguatezza della ghiandola surrenalica è lo scurirsi della pelle, sintomo che è presente in circa il 90% dei casi.
Altri sintomi tipici includono perdita dell’appetito, nausea, dolori allo stomaco, perdita dell’equilibrio, bassa pressione sanguigna, bassi livelli dello zucchero e del sodio, e alti livelli di potassio nel sangue. Comunque, casi precoci possono dare pochi sintomi oltre quelli della stanchezza cronica. Sono persone ad alto rischio per una insufficienza surrenalica coloro che hanno preso per un lungo periodo di tempo degli ormoni steroidi, come il prednisone e coloro che hanno una tubercolosi. In caso si sospetti una malattia di questo genere, la cosa migliore è consultare un endocrinologo e farsi prescrivere test in grado di evidenziare il funzionamento delle ghiandole surrenali.
Anche una iperfunzionalità delle ghiandole surrenali può causare stanchezza. Questa situazione porta dei sintomi noti come sindrome di Cushing: aumento di peso, specialmente nella parte alta della schiena, aumento della peluria facciale, acne, un gonfiore al viso, un leggero aumento della pressione sanguigna, un notevole cambiamento della personalità e difficoltà nella concentrazione.
Se vi sono dei sintomi che suggeriscono una sindrome di Cushing, si può giungere facilmente alla diagnosi effettuando una misurazione dei livelli degli ormoni corticosurrenali nel sangue e nell’urina.
E’ importante tener prsente anche una rara forma di iperfunzionalità della ghiandola surrenale, il feocromocitoma che causa una abnorme produzione di adrenalina, altro ormone della ghiandola surrenale. Questo fatto puo’ stimolare una forma di iperfunzionalità che conduce alla stanchezza. I sintomi più importanti, e spesso drammatici, sono improvvisi attacchi di cefalea, sudorazione, aumento rapidissimo del battito del cuore, palpitazioni, crisi di panico, nausea, dolori addominali o del torace, disturbi della vista, e un aumento notevole della pressione sanguigna. Tra un attacco e l’altro le persone con un feocromocitoma possono stare bene o avere soltanto una stanchezza cronica, una diminuzione del peso e una ipertensione. In caso di frequenti attacchi dei sintomi predetti, specialmente se associati a un’alta pressione sanguigna, bisogna senz’altro accertarsi di non essere in presenza di un feocromocitoma, che puo’ essere evidenziato da un semplice esame delle urine.
MALATTIE CARDIOCIRCOLATORIE
Quando pensiamo alle malattie cardiache, solitamente consideriamo come sintomi tipici il dolore al torace, la fatica a respirare, la ritenzione di liquidi o l’edema, le palpitazioni, cioè le irregolarità del battito cardiaco. Invece, la stanchezza cronica puo’ essere uno dei segni premonitori più precoci di una malattia di cuore, prima ancora che si presentino i sintomi più tipici. Molti casi di problemi cardiaci, polmonari o circolatori possono essere individuati dalla storia clinica e dall’esame medico generale, specialmente se questo include una radiografia del torace, un elettrocardiogramma e i test di funzionalità respiratoria. Spesso però questo non avviene e in molti casi la stanchezza segnala che un problema serio è alle porte. Per esempio l’angina pectoris o un attacco cardiaco possono avere come unico evidente sintomo premonitore la stanchezza.
Pertanto la stanchezza potrebbe essere correlata con una malattia cardiaca se: è cominciata recentemente, cioè da alcune settimane o mesi; se sa già di avere una malattia di cuore; l’età è superiore ai 50 anni e si soffre di uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiache: dolore o pressione al torace, spalle, collo, mascella o braccio che tendono a manifestarsi con l’esercizio fisico e che migliorano con il riposo; battiti cardiaci rapidi, irregolari o inusualmente lenti; una storia familiare di arteriosclerosi, attacco di cuore o morte improvvisa prima dei 55 anni; fumo; ipertensione arteriosa; alto livello di colesterolo; diabete.
Anche nel caso di anormalità delle valvole cardiache la stanchezza puo’ essere l’unico sintomo rivelatore. Sebbene molte forme di malattie delle valvole cardiache siano chiaramente segnalate dal rumore o dal murmure provocati dal sangue sopra la valvola deformata, certe alterazioni possono essere molto difficili d diagnosticare, per esempio la stenosi mitralica.
Lo stesso dicasi per gli emboli del sistema cardiopolmonare, che possono presentarsi come una stanchezza inspiegabile, cosi’ come la ipertensione arteriosa che può provocare spossatezza, mal ti testa e altri sintomi. Pertanto la pressione arteriosa dovrebbe essere sempre controllata nella valutazione generale di una sindrome da stanchezza, anche se è vero che in molti casi ci si sente bene nonostante una pressione elevata mentre si sta malissimo, in particolare si è sfiniti, con una pressione sanguigna normale.
Una percentuale abbastanza elevata di persone sane hanno delle pressioni sistoliche a 100 o 90 o anche meno, quando la normalità è circa 120. Solitamente questa bassa pressione sanguigna non è un problema, anzi, può comunque contribuire a una stanchezza cronica. Bisogna sospettare dell’ipotensione arteriosa se l’attuale pressione è costantemente al di sotto delle precedenti rilevazioni se quando ci si alza dal letto o si rimane a lungo in piedi o se si fanno degli esercizi fisici si hanno delle sensazioni di svenimento. I diuretici sono una delle piu’m frequenti cause di ipotensione sintomatica.
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